CCNL Trasporto Aereo: siglato il rinnovo per i gestori aeroportuali

Con il rinnovo sono previsti aumenti retributivi già a partire dal 1° luglio 2025

Il 4 giugno 2025 Assaeroporti, Aeroporti 2030 e le OO.SS. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti e Ugl-Trasporto Aereo hanno siglato il rinnovo contrattuale del Trasporto Aereo, per la parte relativa ai gestori aeroportuali; mentre la parte generale è stata sottoscritta il 7 febbraio 2025. Il rinnovo decorre dal 1° gennaio 2025 e scade il 31 dicembre 2027, sia per la parte normativa che per quella economica.

 

Il rinnovo prevede un aumento medio complessivo di oltre 400,00 euro a regime al 4° livello di Tec, di cui 210,00-240,00 euro di minimi tabellari. Gli aumenti sono previsti nelle seguenti decorrenze:
1° luglio 2025;
1° luglio 2026;
1° luglio 2027

Gli importi sono riportati nella tabella di seguito.

Livello Minimo attuale Minimo 1.7.2025 Minimo 1.7.2026 Minimo 1.7.2027 Delta su minino attuale
1S 1.852,38 2.005,78 2.097,82 2.174,53 322,15
1 1.680,87  1.820,06 1.903,58 1.973,18 292,31
2A 1.536,79 1.664,05 1.740,42 1.804,05 267,26
2B 1.440,75 1.560,05 1.631,64 1.691,30 250,55
3 1.337,84 1.448,62 1.515,09 1.570,49 232,65
4 1.207,47 1.307,47 1.367,47 1.417,47 210,00
5 1.138,88 1.233,18 1.289,77 1.336,93 198,05
6 1.070,28 1.158,89 1.212,08 1.256,39 186,11
7 960,49 1.040,03 1.087,76 1.127,53 167,04
8 864,46 936,03 978,98 1.014,78 150,32
9 686,07  742,88 776,97 805,38 119,31

Inoltre, sono previsti circa 200,00 euro di indennità di presenza, sanità e previdenza integrativa, indennità festive e domenicali ed indennità per la manutenzione dei Dpi e per i giorni di ferie. È previsto anche lo sblocco degli scatti di anzianità e l’Una Tantum di 500,00 euro, da erogare nel mese di luglio 2025, ai lavoratori in forza alla data del 1° luglio 2025 che hanno prestato servizio nel periodo 1° gennaio 2025-30 giugno 2025.

 

Viene precisato nel comunicato delle OO.SS. che il rinnovo sarà sottoposto alla consultazione referendaria dei lavoratori. 

NASpI: nuovo requisito contributivo e relative istruzioni amministrative

Fornite indicazioni sulle novità legislative introdotte dalla Legge di bilancio 2025 (INPS. circolare 5 giugno 2025, n. 98).

Alla luce del nuovo requisito contributivo, intervenuto dal 1° gennaio 2025, richiesto per l’accesso all’indennità di disoccupazione NASpI e introdotto dall’articolo 1, comma 171 della Legge di bilancio 2025 (Legge n. 207/2024), l’INPS ha fornito le relative istruzioni amministrative.

In particolare, l’articolo 1, comma 171 della Legge n. 207/2024 ha modificato l’articolo 3 del D,Lgs. n. 22/2015, inserendo al comma 1 la lettera c-bis) prevedendo che, per gli eventi di cessazione involontaria intervenuti dal 1° gennaio 2025, il richiedente la prestazione deve fare valere almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato interrotto per dimissioni o risoluzione consensuale, qualora tale cessazione volontaria sia avvenuta nei 12 mesi precedenti la cessazione involontaria del rapporto di lavoro per cui si richiede la prestazione NASpI.

Peraltro, la norma non incide invece sulla determinazione della misura e della durata dell’indennità in commento. A ogni modo, la disposizione in argomento esclude dalle ipotesi di cessazione volontaria le dimissioni per giusta causa, le dimissioni intervenute nel periodo tutelato della maternità e della paternità di cui all’articolo 55 del D.Lgs. n. 151/2001, nonché le ipotesi di risoluzione consensuale intervenute nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della Legge n. 604/1966, che, ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 3 del D.Lgs. n. 22/2015, consentono l’accesso alla prestazione NASpI.

Inoltre, tra le fattispecie di risoluzione consensuale è altresì fatta salva l’ipotesi della risoluzione consensuale a seguito del rifiuto da parte del lavoratore al proprio trasferimento ad altra sede della stessa azienda distante oltre 50 chilometri dalla residenza del lavoratore o mediamente raggiungibile in 80 minuti od oltre con i mezzi di trasporto pubblici.

Ai fini del computo delle 13 settimane richieste dal requisito di accesso alla NASpI, l’INPS precisa infine che sono da considerare utili tutte le settimane retribuite, se rispettato il minimale settimanale, nonché quelle utili ai fini del perfezionamento del requisito contributivo.

 

Metasalute: è attivo il piano prevenzione dermatologica

Prevista la prestazione aggiuntiva di rimborso pari a 50,00 euro per una visita dermatologica 

Il Fondo Metasalute, il fondo sanitario dei lavoratori metalmeccanici, ha previsto che dal 4 giugno verrà attivata, nell’ambito dei Progetti Speciali, una nuova modalità di accesso alla prevenzione dermatologica.

Gli assistiti potranno scegliere  una struttura sanitaria presso cui effettuare la visita dermatologica per la prevenzione dei tumori della pelle e richiedere al Fondo un rimborso fino a 50,00 euro per ciascun componente del nucleo familiare.

A tal proposito è necessaria la prescrizione medica con indicazione della visita per controllo dei nei (o il referto della visita da cui si evinca la finalità preventiva) e il documento di spesa/fattura.

Le richieste di rimborso potranno essere presentate fino al 28 febbraio 2026,  tramite l’area riservata del sito www.fondometasalute.it.

Disposizioni per l’adempimento spontaneo: regolarizzazione degli aiuti fiscali automatici non registrati

L’Agenzia delle entrate promuove l’adempimento spontaneo da parte dei beneficiari di aiuti di Stato e aiuti “de minimis” per i quali l’iscrizione nei registri RNA, SIAN e SIPA è stata rifiutata a causa di dati erronei e/o non coerenti con la disciplina agevolativa nei modelli REDDITI, IRAP e 770 per il periodo d’imposta 2021 (Agenzia delle entrate, provvedimento 5 giugno 2025, n. 244832).

L’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei contribuenti informazioni riguardanti la mancata registrazione degli aiuti di Stato e degli aiuti “de minimis”, per permettere al contribuente di regolarizzare l’anomalia rilevata.

 

Le comunicazioni contengono i seguenti dati e informazioni:

a) codice fiscale e denominazione/cognome e nome del contribuente;

b) numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e anno d’imposta;

c) data e protocollo telematico delle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770 relative al periodo d’imposta 2021;

d) dati degli aiuti di Stato e degli aiuti in regime de minimis indicati nelle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770 relative al periodo d’imposta 2021 per cui non è stato possibile procedere all’iscrizione in RNA, SIAN e SIPA;

e) modalità attraverso le quali consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata;

f) modalità con cui il contribuente può richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia delle entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti;

g) modalità con cui il contribuente può regolarizzare errori o omissioni e beneficiare della riduzione delle sanzioni previste per le violazioni di cui al successivo punto.

L’Agenzia trasmette una comunicazione contenente le informazioni sopra elencate al domicilio digitale dei singoli contribuenti, comunque consultabili anche nel “Cassetto fiscale”, nella sezione “L’Agenzia scrive”.
Il contribuente può richiedere informazioni o segnalare inesattezze nelle informazioni o fatti e circostanze non conosciuti all’Agenzia. Questo può avvenire anche tramite gli intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni. 
I dati e gli elementi menzionati sono resi disponibili anche alla Guardia di Finanza.

 

Il codice residuale 999 nel campo “Codice aiuto” del prospetto “Aiuti di Stato” è utilizzabile unicamente nell’ipotesi in cui debbano essere indicati aiuti di Stato o aiuti de minimis di natura fiscale automatica non espressamente ricompresi nella “Tabella codici aiuti di Stato”. Pertanto, nel caso in cui il contribuente abbia erroneamente utilizzato tale codice indicando:

  • un aiuto di Stato o un aiuto de minimis concesso da altra Amministrazione o un’agevolazione non qualificabile come aiuto di Stato, è invitato per le prossime dichiarazioni a verificare, con l’ausilio delle relative istruzioni alla compilazione, l’effettiva necessità di indicare aiuti di Stato con codice 999;
  • un aiuto di Stato o un aiuto de minimis già presente nella “Tabella codici aiuti di Stato”, è invitato a presentare una dichiarazione integrativa sostituendo il codice 999 con lo specifico codice aiuto.

Nel caso in cui il contribuente abbia erroneamente compilato i campi “Codice attività ATECO”, “Settore”, “Codice Regione”, “Codice Comune”, “Dimensione impresa” e “Tipologia costi” del prospetto “Aiuti di Stato”, è invitato a presentare una dichiarazione integrativa recante i dati corretti.

Dopo la regolarizzazione, gli aiuti di Stato e “de minimis” verranno iscritti in RNA, SIAN e SIPA nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione integrativa.

 

Qualora la mancata registrazione dell’aiuto individuale non sia imputabile a errori di compilazione del prospetto “Aiuti di Stato”, il contribuente può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa e restituendo l’aiuto illegittimamente fruito, comprensivo di interessi.

 

Per le violazioni descritte, sono dovute le relative sanzioni. Tuttavia, il contribuente può beneficiare della riduzione delle sanzioni ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, nella formulazione precedente alle modifiche apportate dal decreto legislativo 14 giugno 2024, n. 87.

CIPL Edilizia Artigianato Parma: determinato l’EVR

Stabiliti gli importi dell’EVR da erogarsi a partire dal 15 luglio 2025

In data 26 maggio 2025 è stato siglato il verbale di accordo, tra le organizzazioni datoriali Confartigianato Imprese Parma, CNA Provinciale di Parma e le OO.SS. Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, che definisce la corresponsione dell’Elemento Variabile della Retribuzione (EVR) per l’anno di competenza 2024 ai dipendenti delle imprese edili artigiane della provincia di Parma.

Verificando i dati relativi ai trienni 2022/2024 e 2021/2023, gli indicatori provinciali forniti dalla Cassa Edile di Parma sono risultati tutti positivi.

Pertanto, sono stati individuati gli importi complessivi lordi, da erogare in 3 rate, secondo il seguente calendario:

– prima rata (pari al 40% dell’importo dovuto) entro il 15 luglio 2025, con la busta paga di giugno 2025;

– seconda rata (pari al 30% del dovuto) entro il 15 settembre 2025, con la busta paga di agosto 2025;

– terza rata (pari al 30% del dovuto): entro il 15 novembre 2025 (con la busta paga di ottobre 2025).

Di seguito, la tabella con gli importi complessivi lordi per ciascun livello.

Livello Totale 1 Rata 40% 2 Rata 30% 3 Rata 30%
7  833,03 333,21 249,91 249,91
6 728.91 291,56 218,67 218,67
5 607,33 242,93 182,20 182,20
4 562,58 225,03 168,78 168,78
3 526,14 210,46 157,84 157,84
2 465,09 186,03 139,53 139,53
1 406,30 162,52 121,89 121,89

L’erogazione dell’EVR è prevista per i dipendenti già in forza nell’anno 2024 e ancora attivi alla data di firma dell’accordo. Per i lavoratori assunti nel corso del 2024, il calcolo avverrà in modo proporzionale, considerando come mese intero le frazioni di mese pari o superiori a 15 giorni. Per gli apprendisti, l’EVR sarà riconosciuto nella corrispondente percentuale della retribuzione e riproporzionato per i contratti part-time. I lavoratori intermittenti non avranno diritto all’EVR.

Infine, si precisa che l’importo erogato a titolo di EVR sarà soggetto a tassazione con aliquota ordinaria e non avrà incidenza su altri istituti retributivi previsti dal CCNL, incluso il Trattamento di Fine Rapporto.

Aggiornata  la piattaforma dell’INAIL per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato

Le aziende possono inserire ed elaborare i dati raccolti con gli strumenti integrativi (INAIL, comunicato 30 maggio 2025).

L’INAIL informa che il proprio Laboratorio rischi psicosociali e tutela dei lavoratori vulnerabili del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (DIMEILA) ha aggiornato la piattaforma online per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato, per consentire alle aziende di inserire ed elaborare i dati raccolti con gli strumenti integrativi.

L’aggiornamento in questione giunge dopo la pubblicazione, avvenuta nell’aprile scorso, del monografico Modulo contestualizzato al lavoro da remoto e all’innovazione tecnologica della Metodologia Inail per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato (Slc).

L’Istituto segnala che, con l’attuale aggiornamento, sarà possibile elaborare i report dei risultati di valutazione del rischio Slc eventualmente integrati con le dimensioni aggiuntive dedicate al lavoro da remoto e all’innovazione tecnologica.

Inoltre, per facilitare le aziende nell’utilizzo, è stata aggiornata anche la relativa guida all’uso della piattaforma, consultabile nella sezione dedicata ai documenti.

CCNL Funzioni Centrali: interpretazione autentica sull’art. 17, co. 8, terzo periodo, CCNL 27.1.2025

Sottoscritta l’interpretazione autentica sugli incarichi di posizione organizzativa conferiti successivamente al 27 gennaio 2025

Il 3 giugno scorso l’Aran e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali, che hanno siglato il CCNL Comparto Funzioni Centrali del 27 gennaio 2025, hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto di interpretazione autentica dell’art. 17, comma 8, terzo periodo, del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2022-2024, riguardante la decorrenza della disciplina del diritto all’incarico di posizione organizzativa.

 

In seguito ad alcuni quesiti pervenuti all’Aran da parte delle amministrazioni del Comparto Funzioni Centrali è stato rilevato che il significato dell’art. 17, comma 3, terzo capoverso, del CCNL del 27 gennaio 2025 risultava controverso. Da qui, la decisione di definire l’interpretazione autentica della clausola in questione e la disciplina si applica a partire dagli incarichi conferiti successivamente all’entrata in vigore del presente contratto. Ciò si intende che “il conteggio degli 8 anni, anche non consecutivi, utili ai fini del perfezionamento del diritto al conferimento di un incarico di posizione organizzativa, inizia a decorrere dagli incarichi conferiti successivamente al 27 gennaio 2025“.

CCNL Agenti di Commercio: siglato il rinnovo economico

Con l’intesa è previsto il riconoscimento delle provvigioni anche sulle vendite ai consumatori privati tramite e-commerce

Nei giorni scorsi è stata siglata l’intesa sul nuovo accordo economico collettivo applicato ai circa 200mila Agenti e Rappresentanti di Commercio operanti nel settore commerciale. Il nuovo accordo economico collettivo, valido dal 1° luglio 2025 al 30 giugno 2029, introduce diverse novità significative.

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la tutela degli agenti in caso di cambiamenti unilaterali da parte delle aziende mandanti. L’accordo, infatti, uniforma le disposizioni relative alle variazioni di zona a quelle già previste per il settore Industria, rafforzando la posizione dell’agente nel caso in cui l’azienda decida di modificare provvigioni, prodotti o clientela. Inoltre, viene specificato che l’azienda mandante ha il dovere di fornire all’agente tutte le informazioni necessarie per lo svolgimento dell’incarico.

Le Parti Sociali hanno anche perfezionato le norme sul periodo di comportamento e sugli anticipi provvigionali. È stato chiarito che il compenso per il patto di non concorrenza ha una natura complementare rispetto alle altre indennità previste dalla legge e dall’accordo, e non può essere assorbito da queste. Un altro punto qualificante dell’intesa è il riconoscimento delle provvigioni anche sulle vendite ai consumatori privati tramite e-commerce. Al termine del mandato, tutte le somme extra-provvigionali corrisposte dall’azienda mandante saranno considerate nel calcolo di vari istituti contrattuali e legali, come le variazioni contrattuali, il FIRR (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto), l’indennità suppletiva di clientela, l’indennità meritocratica, l’indennità sostitutiva del preavviso e l’indennità per il patto di non concorrenza post-contrattuale. Nel caso in cui il contratto di agenzia sia stipulato con una società di persone, l’indennità di fine rapporto verrà corrisposta anche se la pluralità dei soci dovesse venire meno a causa di scioglimento della società, pensionamento, invalidità o decesso.

L’intesa prevede anche un aumento dei massimali per il calcolo del FIRR, migliorando così l’importo che l’agente riceverà al termine del mandato. A partire dal 1° gennaio 2026, i limiti provvigionali per il calcolo delle indennità in caso di scioglimento del contratto saliranno fino a 18mila euro per gli agenti senza esclusiva e fino a 36mila euro per quelli con esclusiva.

Anche la gestione delle controversie è stata aggiornata, con l’introduzione di apposite commissioni sindacali per la risoluzione delle dispute tra agente e mandante. Per le controversie relative alle indennità di fine rapporto, la conciliazione in sede sindacale potrà essere svolta esclusivamente dalle associazioni di categoria che hanno firmato l’accordo, anche attraverso le Commissioni Paritetiche Territoriali. 

Infine, sul piano sociale, l’intesa introduce importanti novità a favore della tutela della genitorialità e della paternità. All’agente di commercio padre viene riconosciuta la possibilità di assentarsi dall’attività per un massimo di 20 giorni entro cinque mesi dalla nascita o adozione del figlio, con la garanzia che l’azienda mandante non potrà risolvere il contratto, il quale rimarrà comunque sospeso.

Riforma dell’imposta di bollo sulle polizze vita: la guida dell’Agenzia alle novità 2025

Con una nuova circolare, l’Agenzia delle entrate si focalizza sulle modifiche introdotte dalla Legge di bilancio 2025 in materia di imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai contratti di assicurazione sulla vita (Agenzia delle entrate, circolare 4 giugno 2025, n. 7).

L’articolo 1, commi 87 e 88, della Legge n. 207/2024 (Legge di bilancio 2025) interviene sui termini di versamento dell’imposta di bollo dovuta dalle imprese di assicurazione sulle comunicazioni inviate alla clientela relativamente ai prodotti assicurativi a contenuto finanziario.

 

Le modifiche riguardano principalmente due aspetti fondamentali:

  • il versamento annuale dell’imposta di bollo a partire dal 2025;

  • un piano di rateazione per l’imposta di bollo accantonata fino al 2024.

Il comma 87, in particolare, modifica l’applicazione e i termini di versamento dell’imposta di bollo dovuta sulle comunicazioni relative ai contratti sulla vita. Nello specifico, si tratta delle polizze di assicurazione e delle operazioni dei rami vita III e V, come definiti dall’articolo 2, comma 1, del codice delle assicurazioni private.
A decorrere dal 2025, l’imposta di bollo è dovuta annualmente. L’importo corrispondente deve essere versato ogni anno dalle imprese di assicurazione con le modalità ordinarie previste dall’articolo 4 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 24 maggio 2012.
Il versamento deve avvenire in modalità virtuale, mediante il modello F24. L’acconto, pari al 100% dell’imposta provvisoriamente liquidata, deve essere versato entro il 16 aprile di ciascun anno. È ammissibile l’utilizzo in compensazione orizzontale di crediti relativi ad altri tributi.
L’ammontare corrispondente all’imposta di bollo versato annualmente dall’impresa di assicurazione viene computato in diminuzione della prestazione erogata alla scadenza o al riscatto della polizza.

L’articolo 1, comma 88, della Legge di bilancio 2025, stabilisce le modalità di versamento dell’imposta di bollo relativa agli anni precedenti (fino al 2024) per i contratti di assicurazione sulla vita in corso al 1° gennaio 2025.

L’ammontare corrispondente all’importo complessivo dell’imposta di bollo dovuta, calcolata per ciascun anno fino al 31 dicembre 2024, deve essere versata in base alle seguenti quote e scadenze:

  • il 50% entro il 30 giugno 2025;
  • il 20% entro il 30 giugno 2026;
  • il 20% entro il 30 giugno 2027;
  • il 10% entro il 30 giugno 2028.

Anche per l’imposta di bollo versata secondo questo piano di rateazione, l’ammontare corrispondente è computato in diminuzione della prestazione erogata alla scadenza o al riscatto della polizza. In caso di scadenza o riscatto (parziale o integrale) della polizza prima del 30 giugno 2028, l’impresa di assicurazione computa l’ammontare corrispondente all’imposta di bollo dovuta secondo il piano rateale in diminuzione della prestazione, ancorché non ancora versato all’erario. Per l’imposta dovuta annualmente a partire dal 2025 su queste stesse polizze, il versamento avviene con le modalità previste dal comma 87.

Le disposizioni dei commi 87 e 88 si applicano anche alle comunicazioni relative a polizze emesse da imprese di assicurazioni estere operanti in Italia in regime di libertà di prestazione di servizi e stipulate da soggetti residenti nello Stato.

Versamento da parte dell’impresa estera

L’imposta di bollo, sia quella corrente (annuale dal 2025) sia quella accantonata (fino al 2024), è assolta dall’impresa estera direttamente in Italia. Questo può avvenire anche tramite un rappresentante fiscale che risponde in solido per il versamento. Condizione necessaria è che l’impresa estera richieda l’autorizzazione per il pagamento virtuale dell’imposta di bollo e abbia esercitato la facoltà prevista dall’articolo 26-ter, comma 3, del D.P.R. n. 600/1973.

Qualora le imprese di assicurazione estere operanti in Italia in regime di libertà di prestazione di servizi non esercitino l’opzione di cui al citato articolo 26-ter e non richiedano l’autorizzazione al pagamento dell’imposta di bollo in modo virtuale:

– se le polizze sono oggetto di un contratto di amministrazione con una società fiduciaria residente o sono custodite, amministrate o gestite da intermediari residenti, l’imposta di bollo in commento è comunque dovuta e deve continuare a essere corrisposta dalla società fiduciaria o dall’intermediario residente con le modalità previste dall’articolo 3, comma 7, del D.M. 24 maggio 2012;

– se le polizze non sono oggetto di contratti di amministrazione con una fiduciaria residente o con altri intermediari residenti, è dovuta l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE), in quanto tali polizze si considerano detenute all’estero.

Interazione con l’Imposta di bollo speciale annuale sulle attività oggetto di emersione
Le attività finanziarie oggetto di “scudo fiscale” (emersione) sono soggette a un’imposta di bollo speciale annuale del 4 per mille (salvo aliquote diverse per il 2012 e 2013). Questa imposta speciale annuale deve essere determinata “al netto dell’eventuale imposta di bollo pagata ai sensi dei commi 2-bis e 2-ter dell’articolo 13 della tariffa allegata al DPR n. 642 del 1972”.
Dal 2025 in poi: l’imposta di bollo speciale annuale deve essere determinata al netto dell’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai contratti di assicurazione sulla vita dovuta annualmente dall’impresa di assicurazioni ai sensi del comma 87.

Le imprese di assicurazioni devono comunicare all’intermediario residente l’imposta di bollo dovuta anno per anno per consentirne lo scomputo.
Invece, l’imposta di bollo speciale annuale dovuta fino al 31 dicembre 2024 può essere scomputata dall’imposta di bollo sulle comunicazioni accantonata per ciascun anno fino al 31 dicembre 2024.

Ebav Veneto: contributo per l’attivazione di accordi di lavoro agile

C’è tempo fino al 30 giugno per richiedere il contributo 

L’Ebav, Ente Bilaterale Artigianato Veneto, ha messo a disposizione per le aziende un contributo per l’attivazione di accordi di lavoro agile per l’anno di competenza 2024, stipulati ai sensi dell’Accordo Interconfederale Regionale sul Lavoro Agile del 28 marzo 2024. Il contributo può essere richiesto:

a) all’attivazione dell’Accordo di lavoro agile a condizione che l’accordo individuale di attivazione preveda alla data della sottoscrizione una durata minima di 12 mesi;

b) alla proroga, che permetta il raggiungimento durata minima di 12 mesi, relativa a un iniziale Accordo individuale di attivazione di durata inferiore ai 12 mesi;

c) all’attivazione dell’Accordo di lavoro agile a condizione che l’accordo individuale di attivazione preveda alla data della sottoscrizione una durata minima di 6 mesi – massima di 12. 

L’Ente precisa che l’erogazione avverrà a seguito della verifica relativa all’effettivo svolgimento della prestazione in modalità agile. attestato mediante dichiarazione dell’impresa richiedente e controfirmata dal lavoratore che attesti lo svolgimento:

– di accordi per durata minima di 12 mesi: dell’intero periodo di durata minima di 12 mesi o di almeno 96 ore di lavoro in modalità agile (nel caso in cui il lavoro agile si innesti su rapporti di lavoro a tempo parziale, la durata effettiva della prestazione di lavoro in modalità agile non potrà essere inferiore a 48 ore);

– accordi per durata minima di 6 mesi e fino a 12 mesi: dell’intero periodo di durata minima di 6 mesi e fino a 12 mesi o di almeno 48 ore di lavoro in modalità agile. 

Il periodo di computo della durata minima di 12 mesi di effettivo svolgimento della prestazione in modalità agile può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità. Per ciascun lavoratore può essere erogato all’azienda un solo contributo A63 in tutto l’arco dei rapporti di lavoro. La documentazione necessaria per la richiesta del contributo è la seguente:

– copia dell’Accordo Individuale di Lavoro Agile redatto ai sensi dell’Accordo Interconfederale Regionale del 28 marzo 2024 (comprensivo di tutti gli allegati);

– Autocertificazione iniziale

– Autocertificazione di effettivo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile sottoscritta da datore di lavoro e lavoratore (da integrare al termine dei mesi di lavoro agile). 

Il contributo Una tantum (non ripetibile) per lavoratore per azienda è pari a:

1.000,00 euro per punto a)

1.000,00 euro per punto b)

600,00 euro per punto c).

I contributi vengono erogati normalmente entro 3 mesi dalla data scadenza servizio tramite accredito su c/c intestato (o co-intestato) al soggetto richiedente il Servizio Ebav. La mancanza di dichiarazione IBAN, l’assenza di documentazione o di altri requisiti richiesti, possono determinare la mancata erogazione nei tempi previsti. L’Ebav potrà erogare il contributo richiesto esclusivamente fino al permanere della capienza dei fondi e/o delle risorse economiche dedicate al servizio, oggetto della richiesta del contributo stesso.